lunedì 25 aprile 2011

Liberazione: un esercizio quotidiano.

Oggi è il 25 Aprile: la FESTA della Liberazione dalla dittatura e dall'occupazione nazista del suolo italiano.
E' giorno di Festa anche a San Giustino, ove saranno deposte le corone in memoria dei caduti nelle guerre mondiali. Da cattolico trovo interessante la sovrapposizione fra questa festività civile e la grande festa della Pasqua, celebrata ieri: Resurrezione e Liberazione.




Un anno fa il PD di San Giustino, Selci e Lama aveva celebrato il 25 Aprile con la proiezione del film-documentario "Nazirock", alla presenza del suo autore Claudio Lazzaro. Con preoccupazione dobbiamo dire che siamo stati buoni profeti: il contagio neo-nazista fra i giovani italiani continua a diffondersi. E' di questi giorni il dibattito attorno alla manifestazione musicale prevista per il 30 aprile a Sansepolcro. Bisogna mantenere la guardia alta nei confronti dell'ignoranza, della barbarie, della violenza che s'accompagna all'antropologia dell'estremismo di destra, della svastica dell'insulto alle forze dell'ordine.  Dispiace che non sia avvenuta una corale sollevazione contro simili iniziative da parte delle forze politiche locali: mi risulta che il solo Danilo Bianchi abbia condannato questa iniziativa. 




Un'altra notizia ha attraversato la coscienza civile nazionale alla vigilia di questa Festa di Liberazione: la scarcerazione del terrorista Pierluigi Concutelli, condannato per vari efferati omicidi, mai pentito e anzi piuttosto convinto di aver operato nel giusto, sparando e uccidendo nel nome di un estremismo fascistoide sgangherato e corrotto. Le sue precarie condizioni di salute hanno indotti i soliti giudici (ma non sono comunisti?) a rimetterlo in libertà. Concutelli è un maledetto assassino, così come i suoi compari di sinistra ex-brigatisti e compagnia bella. Non ha alcuna importanza se le scelte di costoro siano state improntate a un qualche tipo di ideologia. Le loro vittime infatti sono morte comunque. E non parliamo di corrotti rappresentanti dello Stato, del sistema, o di qualunque cosa volessero combattere questi fanatici. No. Parliamo di gente che faceva il suo dovere, il suo lavoro, spesso anche per stipendi da fame, come i tanti poliziotti morti nella lotta al terrorismo rosso e nero, come il magistrato Vittorio Occorsio.


C'è poi la polemica dei manifesti comparsi a Milano, in cui si accusa le procure della repubblica di essere occupare dalle BR. Tanti si sono indignati e preoccupati per la gravità del gesto. Altri stanno facendo giochini di bassa macelleria comunicativa per sfruttare comunque la visibilità che ne è derivata per l'oscuro candidato Lassini






Nel nome di Vittorio Occorsio e dei tanti caduti per la Patria, prima e dopo il 25 Aprile del 1945, festeggiamo la Liberazione d'Italia, nel 150° dall'Unità.

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