mercoledì 1 giugno 2011

Nucleare, si vota! Alla faccia dei barbatrucchi degli infami...

La Cassazione dice sì al referendum del 12 e 13 giugno.

Il referendum sul nucleare si farà. Lo ha stabilito l'1 giugno la Corte di Cassazione, accogliendo l'istanza presentata dal Pd che chiedeva di trasferire il quesito sulle nuove norme appena votate nel decreto legge omnibus. La richiesta quindi di abrogazione rimane la stessa, ma invece di applicarsi alla precedente legge si applicherà appunto alle nuove norme sulla produzione di energia nucleare e dovrà essere modificato il quesito.
Si vota dunque il 12 e 13 giugno.
SODDISFAZIONE DEI COMITATI. Alla notizia della sentenza i manifestanti di Verdi, Italia dei valori e Wwf che si erano radunati davanti alla sede della Cassazione in attesa del responso, hanno brindato e applaudito. «Le furberie alle spalle degli italiani non passano», è stato il commento del 'Comitato Vota sì per fermare il nucleare'. «La Cassazione riconsegna nelle mani dei cittadini il diritto a decidere sul nucleare e del proprio futuro». E così il presidio di Piazza Cavour si è trasformato dopo una mezzoretta dal suo inizio in una festa. Lo stesso presidente dei Verdi Angelo Bonelli ha stappato una bottiglia di spumante tra gli applausi della gente: «È una bella giornata», ha commentato, «in cui vince la democrazia. Lancio un appello affinché questo referendum non si trasformi in un voto pro o contro Berlusconi perché questo referendum riguarda l'Italia e tutti i suoi cittadini: votare sì per diventare più europei».
«Ai sindaci Pisapia e De Magistris», ha aggiunto Bonelli, «lancio un altro appello: diventate il motore, in questi ultimi giorni, di questa campagna per il referendum che viene continuamente censurata».
BERSANI: ORA CAMPAGNA PER IL SÌ. «Metteremo il massimo impegno affinché si raggiunga il quorum», ha assicurato il segretario del Pd, Pier Luigi Bersani commentando la sentenza della Corte. «La conferma del quesito nucleare è una notizia eccellente. I trucchi del governo sono stati ancora una volta smascherati». Sul tema è poi intervenuta anche la presidente del Pd Rosy Bindi: «Ora l'opinione pubblica, contrariamente a ciò che pensa il presidente del Consiglio, potrà dimostrare la sua maturità votando sì a tutti i quesiti», ha affermato. Soddisfatto anche l'avvocato del Pd, Gianluigi Pellegrino: «Si afferma la forza serena della Costituzione contro un tentativo giudicato maldestro di raggirare il corpo elettorale, 40 milioni di cittadini».
FINI: GIUSTO ANDARE A VOTARE. Anche il presidente della Camera Gianfranco Fini è intervenuto e ha ribadito la sua intenzione alla luce della sentenza della Cassazione: «Avevo già detto l'altro giorno che era giusto andare a votare a prescindere dal numero dei quesiti».
L'Agcom richiama la Rai: «Spot in orari di grande ascolto»


(© La Presse) Una manifestazione contro il nucleare.

In concomitanza con la sentenza della Corte, è arrivato anche il richiamo dell'Autorità per le garanzie nelle Comunicazioni alla Rai affinché collochi i messaggi autogestiti sui referendum del 12 e 13 giugno in modo da «garantire l'obiettivo del maggior ascolto, come previsto dalle disposizioni vigenti».
La commissione Servizi e Prodotti dell'organismo di garanzia, infatti, ha ritenuto «non conforme ai principi del regolamento» sulla par condicio la collocazione in palinsesto dei messaggi finora attuata dall'azienda. L'Autorità, si legge in una nota, «ha, pertanto, rivolto un richiamo alla concessionaria pubblica affinché realizzi una collocazione dei messaggi idonea a garantire l'obiettivo del maggior ascolto, come previsto dalle disposizioni vigenti. Nell'esercizio della sua funzione di vigilanza, l'Agcom, attraverso il monitoraggio della programmazione, verificherà l'osservanza del richiamo, nonché dell'invito già rivolto alla Rai ad incrementare l'informazione sui referendum. In caso di inosservanza, adotterà i conseguenti provvedimenti previsti dalla legge».

lettera43.it

Nessun commento:

Posta un commento