mercoledì 29 giugno 2011

LO SFASCIO E' SERVITO

Di CARLO CIPICIANI su Giornalettismo. Fonte: http://www.giornalettismo.com/archives/131400/lo-sfascio-e-servito/
Siamo al redde rationem. 
Il disastro di dieci anni di berlusconismo  è adesso sotto gli occhi di tutti. Bossi, Tremonti e Berlusconi, i tre principali responsabili di questo disastro, litigano. Ma sono stati loro, tutti assieme, a “governare” impastando un miscuglio di populismo, demagogia, pressapochismo, incapacità di risolvere problemi complessi, cavandosela con battute grossolane o trovate superficiali per i gonzi distratti. Portando così il Paese sull’orlo dello sfascio.
Se non fosse un dramma farebbero ridere, adesso, i patetici tentativi di Tremonti – colpevole come e più degli altri – di convincere i suoi soci che la festa è davvero finita, che serve una manovra impopolare e non le solite promesse da marinaio per salvare l’Italia. Ma vi rendete conto? Mentre siamo ad un passo dal baratro, i due “grandi condottieri” del centro destra, lodati ed incensati fino a ieri da tutti gli analisti e politologi, chiedono al ministro di “allargare i cordoni della borsa” (ma non era la sinistra ad essere spendacciona?) o almeno allentare la “morsa fiscale (in un Paese dove l’evasione stimata è di 120 miliardi di euro, 3 manovre di Tremonti!). E lui, Giulio, che indossa la maschera del rigore e finisce per fare una manovra-topolino, piena di rinvii al 2013: pozzi avvelenati per il governo che verrà. Che risate!
La cosa triste è che dall’altra parte non sembra esserci neppure una vaga idea di cosa fare davvero per salvare la baracca. Perché se fosse, basterebbe solo che questi incapaci si levassero finalmente dai piedi. Invece, niente. Ci sono solo pochi responsabili – e non sono certo gli amici di Scilipoti – quelli che in questi anni facevano le loro “prediche inutili”, che potrebbero suggerire un dolorosissimo (e non breve percorso) di riforme e di provvedimenti per raddirizzare la rotta. Ma non scommetteremmo un euro sulla loro possibilità di ottenere il consenso da un Paese che, in buona parte del suo “corpaccione molle”, è ancora malato dell’infantilismo che fa pensare a tanti di poter, davvero, risolvere problemi complessi come quelli italiani con un tocco di bacchetta magica. O con l’uomo o la donna della provvidenza.
L’Italia di oggi sembra davvero un Paese allo sfascio. Forse, senza speranza.

Nessun commento:

Posta un commento