Lo afferma l'americana Annie Jacobsen: il dittatore si sarebbe servito di Josef Mengele per «creare» gli alieni
Non piacerà ai tanti ufologi che per anni l'hanno indicata come la prova lampante dei segreti americani sugli alieni, ma è certamente la teoria più grottesca mai immaginata per spiegare uno dei grandi misteri del XX secolo. «L'incidente di Roswell» (il presunto schianto di un Ufo nella piccola cittadina del Nuovo Messico nel luglio del 1947) sarebbe stato un complotto ordito da Stalin per creare panico tra la popolazione degli Stati Uniti d'America. Lo afferma «Area 51» il nuovo libro di Annie Jacobsen, giornalista del Daily Beast, che dichiara di aver ottenuto queste “sensazionali rivelazioni” da un ex ingegnere, ora in pensione, che per anni ha lavorato alla EG&G, contractor della difesa americana. L’ingegnere nel 1978 avrebbe fatto parte dell’equipe che seguiva il "Roswell project" nella base militare del Nevada che dà il titolo al libro e nella quale sarebbe stati portati a termine dall'esercito americano test di massima segretezza
COMPLOTTISMO E FANTAPOLITICA – Il libro dichiara che il complotto sarebbe stato ispirato a Stalin da "La guerra dei mondi", il celebre programma radiofonico di Orson Welles, trasmesso il 30 ottobre del 1938 dalla Cbs che creò un vero e proprio panico in tutti gli Stati Uniti perché descriveva un'improvvisa invasione della Terra da parte degli alieni. Alla fine della Seconda Guerra Mondiale i sovietici avrebbero catturato uno "Horton Ho 229", un cacciabombardiere nazista con una sola ala capace di raggiungere i 1000 km/h e Stalin avrebbe deciso di servirsene per seminare il panico negli Stati Uniti. Per questo avrebbe assoldato addirittura Joseph Mengele, l’ex dottore nazista conosciuto anche come "L'angelo della morte". Mengele, che nei primi anni '40 portò a termine ad Auschwitz orribili esperimenti umani sui prigionieri, grazie a nuovi test di eugenetica, avrebbe riprodotto mostruosi esseri umani che avevano la stazza di bambini e occhi enormi. Il cacciabombardiere, su ordine di Stalin, sarebbe stato riempito di questi esseri mostruosi e pilotato a distanza. Ma una volta nei cieli americani si sarebbe schiantato a Roswell a causa di una tempesta.
RIVELAZIONI GROTTESCHE - I primi libri sull'incidente di Roswell furono pubblicati solo negli anni '70 e da allora si son susseguite decine di teorie cospirative. Ma la verità - dichiara l'ingegnere in pensione alla Jacobsen - non ha nulla a che fare con gli alieni: «Trovarono corpi vicino all'aereo schiantato - scrive la giornalista americana - Non erano alieni, ma non erano neppure normali esseri umani. Erano cavie. Insolitamente bassi come piloti, sembravano bambini. Ognuno di loro misurava meno di un metro e cinquanta centimetri. Erano grottescamente deformi, ma ognuno assomigliava all'altro. Avevano la testa sproporzionata ed enormi occhi. Due tra questi erano in uno stato comatoso, ma erano ancora vivi». L'ingegnere avrebbe confessato alla giornalista di aver visto i loro corpi e ha definito l'esperienza "scioccante". L'aeronautica militare americana non ha voluto commentare la notizia: «Non abbiamo ancora letto il libro e quindi non siamo in grado di giudicare ciò che vi è scritto» ha tagliato corto uno portavoce della United States Air Force
corriere.it
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