domenica 29 maggio 2011

Conferenza del Lavoro del Partito Democratico dell’Umbria

Tratto da Umbrialeft.


PERUGIA - “Il valore sociale del lavoro è drammaticamente decaduto. Recuperarlo, insieme al valore alto e alla funzione pratica della democrazia, è il compito della Conferenza del Lavoro”.
Così Valerio Marinelli, Coordinatori dei Dipartimenti del Pd Umbria, ha aperto i lavori del secondo giorno della Conferenza del Lavoro del Partito Democratico dell’Umbria, svoltasi a Perugia, al Plaza Hotel, alla presenza dei rappresentanti dei sindacati, delle associazioni di categoria, del mondo cooperativo.
“Dobbiamo restituire centralità alle tematiche del lavoro e dello sviluppo, con la Costituzione come faro e con pragmatismo e coerenza, per elaborare un nuovo modello di sviluppo attraverso la convergenza dei livelli di impegno”. “Dobbiamo rovesciare il paradigma e tornare a produrre benessere per produrre ricchezza, non viceversa”. E poi “scommettere sulla centralità della persona e fare di tutto per scongiurare una ripresa senza lavoro. E il Partito Democratico deve accelerare con coraggio per portare l’Umbria oltre la crisi, recuperando un concetto decisivo, quello del progresso”.
Proprio la persona è stata al centro dei lavori della Conferenza del Pd. A testimoniare che “il Lavoro per il PD è il presente dei giovani precari – secondo il Segretario Regionale Lamberto Bottini - delle donne costrette al part-time, degli imprenditori che sfidano con coraggio la crisi e i mercati mondiali, dei cassintegrati preoccupati del loro avvenire e di quello della propria famiglia, degli operai e della sicurezza nei luoghi di lavoro. D’altra parte la liberalizzazione estrema del mondo del lavoro ha visto ritmi di crescita intensi grazie all’indebitamento delle famiglie, da una caduta della cultura del lavoro a vantaggio della rendita, della finanza, del guadagno facile. La svalutazione del lavoro è stata la causa prima dell’attuale crisi, meno avvertita in quei Paesi che hanno investito e investono il politiche per la crescita, di qualità, in un welfare rinnovato, in ricerca e sviluppo, sulla qualità della Pubblica amministrazione e che hanno visto un’espansione delle produzioni e dell’occupazione”.
E allora “economia reale, lavoro reale, territorio, connessione tra impresa e territorio, per andare oltre un’economia prevalentemente finanziaria, oltre il conflitto tra lavoratori, il conflitto tra impresa e lavoro dipendente va trasformato in una nuova, salda alleanza. Così come per l’intero Paese, anche per la nostra regione pensiamo che sia necessario aprire le porte ad una primavera di sviluppo, definendo una prospettiva solidale tra tutti gli attori economici, sociali e istituzionali. Cooperare coniugando interessi particolari e obiettivi comuni è l’ingrediente di responsabilità che l’Umbria deve attivare per uscire più forte dalla crisi economica”. Giovani, donne - perché, come ricorda la portavoce delle Democratiche Anna Ascani, “con le donne si cresce di più” - e piccola impresa le priorità per lo sviluppo. Con la Conferenza “è emersa la disponibilità delle imprese, delle forze economiche e sociali ad accogliere un modo di fare politica incentrato sul coinvolgimento e la discussione”. Nella convinzione che “siamo tutti parte integrante dell’Umbria, siamo tutti a vario titolo protagonisti e responsabili della costruzione del nostro futuro; e se remiamo insieme nella stessa direzione, potremmo uscire da questa crisi dando all’Umbria nuovo ruolo e dando ai cittadini che la vivono nuove opportunità di benessere”.
“Il PD intende, dunque, mantenere aperto un percorso teso a qualificare la proposta politica per mezzo di una diffusa e intensa partecipazione – ha concluso Bottini - anima fondante della democrazia e di ogni cittadinanza. Con la Conferenza regionale del Lavoro gettiamo le basi di questo nuovo percorso”.

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