La congrega d’industriali prenditori che fa capo ad Emma Marcegaglia , non perde mai occasione per dare sfoggio delle proprie “qualità”, arrivando a distinguersi anche per la grettezza d’animo, oltre che per la natura parassitaria arrogante e piagnucolosa esternata regolarmente ad ogni convegno.
Gli applausi tributati ieri dall’assemblea di Confindustria all’ad della Thyssenkrupp, condannato ne l processo, per il rogo nello stabilimento di Torino che costò la vita a 7 operai, arsi vivi nel tragico incendio del 6 dicembre 2007, rappresentano senza dubbio il gradino più basso finora toccato, da una confraternita autoreferenziale e dispotica, abituata a “fare impresa” fidando sugli “aiutini” statali e la compiacenza di una magistratura quasi sempre disposta a chiudere un occhio di fronte al potere economico…..
Applausi che oltre a risuonare come una nota stonata, fortemente offensiva nei confronti delle famiglie delle vittime e dei lavoratori tutti, dimostrano una volta di più l’assoluta mancanza di rispetto e di qualsivoglia grado di sensibilità nei confronti dei morti sul lavoro, appannaggio dell’organizzazione presieduta da Emma Marcegaglia.
Esistono tragedie, ed il rogo della Thyssen è una di queste, di fronte alla quali chiunque dovrebbe sentirsi in dovere di chiudersi in un rispettoso silenzio, anche qualora ritenga di appartenere ad un’elité abituata a muoversi al di sopra della legge.
Esiste una parola, chiamata dignità, che anche il clan del facile profitto presieduto dalla Marcegaglia, dovrebbe imparare a fare propria, perché quell’applauso risulta indicativo di una miseria umana che il denaro ed il potere non saranno mai in grado di colmare.
http://marcocedolin.blogspot.com
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