Dopo l'Ikea, tocca al videogioco The Sims: l'ira di Giovanardi su tutto ciò che - a suo modo di vedere - "sdogana" l'omosessualità si è ora scatenata sul gioco elettronico che permette al giocatore di simulare situazioni di vita quotidiana. Ecco come racconta la vicenda in due lanci l'agenzia Ansa.
"È evidente che siamo davanti a una grande campagna promozionale delle lobby che vogliono promuovere certi valori. Questo non avviene solo con i videogiochi come The Sims, ma anche con libri destinati ai bambini che invece i proporre una famiglia con papà e mamma, quando si parla di genitori ne propongono una di un papà con un papà. Queste lobby promuovono una cultura in contrasto con le leggi di un Paese, come nel caso del matrimonio gay che da noi non è consentito". Lo ha dichiarato il sottosegretario alla Famiglia Carlo Giovanardi. "Auspico che i produttori di questo videogioco spieghino che da noi non esiste questa possibilità. Che il matrimonio uomo-uomo e donna-donna da noi è fuori legge. Che siano trasparenti verso i consumatori", ha aggiunto Giovanardi.
"Manca solo che contesti briscola e tresette e poi Giovanardi avrà fatto l'en plein delle assurdità di cui è primatista assoluto nella politica italiana. Con un cortocircuito neuronale non insolito, il sottosegretario Carlo
Giovanardi se la prende con il videogioco The Sims e con alcuni libri per i ragazzi che mostrano famiglie composte
da genitori dello stesso sesso con bambini". A rispondere a Giovanardi è Franco Grillini, Presidente nazionale di Gaynet. "Per il sottosegretario questi prodotti rappresentano una situazione contraria ai principi costituzionali e non hanno a che fare con la situazione reale. Vorrebbe anche che i produttori del videogioco e gli editori dei libri correggessero queste situazioni, che 'confondono le idee'". Conclude Grillini: "Ma è lui ad avere le idee confuse: non sono i videogiochi e neppure i libri ad alterare la realtà, ma è la realtà a entrare nei videogiochi e nei libri. Le famiglie omogenitoriali sono tante anche in Italia e la Costituzione afferma all'articolo 3 che tutti i cittadini hanno uguali diritti. Il fatto che in Italia non ci sia ancora neppure una legge che riconosca le semplici convivenze non è dovuto alla Costituzione, ma all'arretratezza culturale di chi ci malgoverna".
corriere.it
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