di Giuseppe Mele, presidente della Federazione italiana medici pediatri
Rispetto ai dipendenti pubblici a cui i fattori di produzione dell’attività sono forniti direttamente dallo Stato, i pediatri di famiglia devono sostenere in proprio tutte le spese relative ai fattori di produzione della stessa attività convenzionata con i compensi riconosciuti dagli accordi collettivi nazionali.
Il blocco degli adeguamenti per quattro anni consecutivi esporrà dunque la categoria, oltre che al sacrificio richiesto alla collettività in questo periodo di difficoltà economiche, sacrificio a cui la pediatria non intende sottrarsi, ad una penalizzazione ulteriore, conseguente al continuo aumento dei costi e con il rischio che a pagare sia il bambino.
Eventuali successive azioni di protesta si pongono l’obiettivo di convincere governo e regioni a proseguire il processo di innovazione in un clima di collaborazione fra le parti coinvolte, ponendo come principi prioritari il rispetto dell’attività assistenziale dei medici e della loro dignità professionale.
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