Il servizio sanitario dello stato del Rajasthan
lancia una campagna per frenare la crescita demografica
A.a.a. offresi macchina, moto o tv in cambio di sterilizzazione: ecco l’ultima trovata delle autorità per convincere gli indiani a procreare meno, dopo il famoso slogan Hum do, Hamare do (noi siamo due e i nostri figli sono due) che apparve anni fa sui manifesti di tutto il Paese. Meglio una Tata Nano o un bebé da stringere tra le braccia? Per quanto sia triste, può anche essere che per i meno abbienti del pianeta sia meglio una macchina, anche se è considerata l'automobile meno costosa del mondo. Soprattutto quando il bambino in questione è il quinto o sesto figlio e non si sa come sfamarlo.
DO UT DES - Ed è così che nello stato indiano del Rajasthan le autorità mediche cercano di convincere la popolazione (maschi e femmine indifferentemente) a controllare le nascite, offrendo come merce di scambio oggetti simbolo dell’occidente opulento: noi vi diamo la possibilità di vincere un elettrodomestico, una tv, una moto o una macchina partecipando a un’estrazione, ma voi la smettete di fare figli e vi fate sterilizzare (http://www.bbc.co.uk/news/world-south-asia-13982031). E considerato che l’India, con il suo miliardo e 210 milioni di abitanti, si sta candidando nel 2030 a diventare il Paese più popoloso del mondo (negli ultimi sessanta anni gli indiani si sono triplicati), il gioco secondo il servizio sanitario vale la candela.
Una Tata Nano (Epa) STERILIZZAZIONE – La resezione delle tube o la vasectomia come soluzione all’esplosione demografica non è una cosa così strana in India e si prevede che a questo giro coinvolgerà 6 mila persone (a fronte dell’obiettivo di 21 mila sterilizzazioni annuali da parte del governo), che si faranno tentare dalle lusinghe del consumismo, rinunciando per sempre a generare. Già negli anni Settanta esistevano in questo Paese i campi di pianificazione famigliare, dove molte persone venivano condotte (talvolta ignare) per subire «un piccolo intervento» in cambio di modeste offerte di denaro o di taniche di olio vegetale. Cinque anni fa nello stato dello Uttar Pradesh è partita una campagna di sensibilizzazione tra la popolazione studentesca, mentre nel Madhya Pradesh nel 2008 (http://www.corriere.it/esteri/08_marzo_23/india_fucile_sterilizzazione_a8f3cb46-f8b6-11dc-8874-0003ba99c667.shtml) si provò a invogliare la popolazione maschile a farsi sterilizzare con la promessa di un fucile. L’iniziativa fu molto sottile dal punto di vista psicologico, in quanto secondo gli esperti non sarebbe stato facile convincere gli uomini a un intervento del genere, soprattutto per la loro preoccupazione che potesse essere una minaccia alla virilità. E nell’impossibilità di spiegare a molti di loro la differenza tra l’impotenza generandi e l’impotenza coeundi, le istituzioni decisero di regalare loro un’arma, simbolo della potenza virile e icona maschile.
IL RAJASTHAN – La differenza è che questa volta si cerca di agganciare tutta la popolazione, senza distinzione di genere. Inoltre questo stato indiano ha fama di essere uno tra i più sensibili alle politiche sulla natalità, anche perché si è tentato un approccio al problema olistico. Si calcola infatti che nel Rajasthan ci sia il più elevato tasso di assunzione di anticoncezionali orali. Inutile sottolineare che la crescita demografica potrà essere veramente controllata solo grazie alla scolarizzazione, alla crescita economica e a un miglioramento della condizione femminile. Senza contare che in passato molte persone hanno accettato di farsi sterilizzare e in cambio non hanno ricevuto ancora nulla. Nemmeno una Tata Nano. E in effetti anche questa ennesima iniziativa sul fronte della sterilizzazione è sibillina: come specifica il responsabile del servizio sanitario del distretto di Jhunjhunu, Pratap Singh Dutter (http://www.emirates247.com/news/world/india-offers-hosts-of-prizes-for-sterilisation-2011-07-01-1.405377), l’offerta è valida da oggi al 30 settembre. Chi si iscrive procede alla resezione. Ma non è detto che vinca alla lotteria.
corriere.it
Nessun commento:
Posta un commento