venerdì 18 febbraio 2011

Fuga da Fini





di Sonia Oranges per il Riformista


GIORNATA NERA. Nuove defezioni in blocco dopo quelle dei giorni scorsi: se ne vanno tra gli altri il capogruppo al Senato Viespoli e l’ex tesoriere Pontone. Altri in bilico. Il presidente della Camera: «Attratti dal potere finanziario del premier».
...le cronache della diserzione da Fli di queste ore, sembrano dargli ragione, a cominciare dal ritorno nel Pdl del deputato Roberto Rosso, annunciato in pompa magna da una nota proveniente da via dell’Umiltà, con tanto di conferma che Rosso, archiviati i malumori con il governatore Enzo Ghigo, entrerà nella direzione piemontese del partito e ricoprirà «nuovi ruoli di responsabilità nell’ambito dell’attività politica della provincia di Vercelli». Ma non basta. Sempre a Montecitorio, il pallottoliere di Denis Verdini dà per scontato il passaggio di Luca Barbareschi al gruppo dei Responsabili, mentre i “corteggiatori” marcano a uomo Carmine Patarino e Andrea Ronchi, forse per costruire un nuovo gruppo che sia una terza gamba posticcia, casomai con qualche prestito dal Pdl. Si attende di scoprire che cosa farà Adolfo Urso, dopo l’incontro col vicepresidente Italo Bocchino, che oggi riunisce per la prima volta la segreteria politica. «Stiamo facendo un partito politico, il pallottoliere lo lasciamo ad altri», commentava ieri. Ma la situazione è vicina al punto di rottura.
Soprattutto al Senato, dove i numeri per mantenere il gruppo di Fli sono svaniti. Dopo Menardi, ha lasciato anche Francesco Pontone, che tornerà nel Pdl. Sulla mozione del cuore che batte a destra, ha vinto l’amarezza per la vicenda della casa di Montecarlo. Dubbi sul da farsi li ha anche Mario Baldassarri che ieri mattina ha incontrato Fini, senza però riuscire ad aprire un margine di trattativa. E «valuta» pure Maurizio Saia: «Le decisioni sono state sempre prese alla Camera e noi le abbiamo subite. Sto valutando la situazione, il dialogo con la base mi aiuterà a decidere». Ma, quel che è peggio, a mollare potrebbe essere lo stesso capogruppo Pasquale Viespoli che starebbe pensando di passare con Forza Sud di Gianfranco Micciché, benché ieri abbia convocato una riunione del suo gruppo per martedì prossimo: «Sarebbe opportuno, fino ad allora, evitare illazioni, congetture e insinuazioni di ogni tipo».



Ha ragione Fini ad essere deluso. Ma innanzitutto dal suo comportamento ambiguo di Presidente della Camera che si fa animatore di una forza politica e della duplice natura di Futuro e Libertà, nato per essere "una nuova destra" e "forza terzopolista". 
Il resto è solo berlusconismo trionfante, alla faccia dei demagoghi da due lire che riempiono le TV dicendo che il berlusconismo è finito.

C'è un messaggio anche per il PD di D'Alema e quindi (sigh) di Bersani: ha senso parlare ancora di "Santa Alleanza contro Berlusconi" o di "Comitato di Liberazione Nazionale"? Evidentemente no. Sarebbe solo un modo per perdere facile facile e lasciare nelle mani di questa destra godereccia, indecisa e fascistella il governo del nostro paese.


edit

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