martedì 15 febbraio 2011

Due milioni e mezzo di morti dovuti all'alcool

Secondo un rapporto dell’Organizzazione mondiale della sanità (Oms), il consumo eccessivo di alcol provoca, nel mondo, la morte di 2,5 milioni di persone ogni anno, nonché la malattia e il ferimento di molti altri, e colpisce sempre più le giovani generazioni e i bevitori nei paesi in via di sviluppo. Negative anche le conseguenze sociali. Un comunicato dell’agenzia Dire (www.dire.it) esamina i principali risultati del rapporto:



“Il rapporto globale su alcol e salute analizza i dati disponibili sul consumo di alcol, le conseguenze e gli interventi politici a livello globale, regionale e nazionale.

‘Molti paesi riconoscono i gravi problemi di salute pubblica causati dal consumo nocivo di alcol e hanno preso provvedimenti per evitare gli oneri sanitari e sociali e curare le persone bisognose di cure. Ma c'e' chiaramente bisogno di fare molto di piu' per ridurre la perdita della vita e della sofferenza associata con l'uso nocivo di alcol’, ha spiegato Ala Alwan, vice direttore generale per le malattie non trasmissibili e la salute mentale dell’Oms.

Secondo il rapporto, il consumo nocivo di alcol ha molte implicazioni sulla salute pubblica. Tra queste: quasi il 4% di tutti i decessi sono legati all'alcol. La maggior parte dei decessi alcol-correlati  riguardano ferite, cancro, malattie cardiovascolari e cirrosi epatica.

A livello globale, il 6,2% di tutte le morti maschili sono legati all'alcol, contro il 1,1% dei decessi femminili. Nella federazione russa e nei paesi vicini un uomo su cinque muore per cause alcol-correlate. A livello globale, 320.000 giovani, di eta' compresa tra 15-29 anni, muoiono ogni anno per cause alcol-correlate, il 9% di tutti i decessi in questa fascia d'eta'.

Secondo il rapporto, troppo pochi paesi utilizzano efficaci politiche per prevenire la morte, malattie e delle lesioni da uso di alcol. ‘Dal 1999, quando l'Oms ha iniziato a riferire sulle politiche di alcol, almeno 34 paesi hanno adottato qualche tipo di politiche formali per ridurre l'uso nocivo di alcol. Restrizioni alla commercializzazione di alcol e su alcol e guida sono aumentati, ma non ci sono tendenze chiare sulla maggior parte delle misure di prevenzione. Molti paesi hanno politiche deboli su alcool e programmi di prevenzione’.

Non solo: ‘La Strategia Globale per ridurre l'uso nocivo di alcol, approvato dagli Stati membri dell'Oms nel maggio 2010, promuove una serie di misure di provata efficacia per ridurre i danni alcol-correlati. Questi includono tassazione sugli alcolici per ridurne il consumo nocivo; riduzione della disponibilita' attraverso il minor numero di punti vendita; aumento dei limiti di eta' per chi acquista e l'utilizzo di efficaci misure su alcol e guida’.

La Strategia Globale promuove anche lo screening e brevi interventi delle strutture sanitarie per modificare i modelli di pericolosità del bere, e il trattamento dei disordini di uso di alcol; di regolazione o di divieto di commercializzazione di bevande alcoliche; e la conduzione di campagne di informazione e formazione a sostegno di misure politiche efficaci.

Secondo il rapporto dell'Oms, il consumo mondiale nel 2005 e' stato pari a 6,13 litri di alcol puro consumato per persona di 15 anni o piu'. Un'analisi degli anni 2001-2005 ha mostrato che paesi nelle Americhe, europei, del Mediterraneo orientale e del Pacifico occidentale avevano livelli di consumo relativamente stabile durante quel periodo, ma durante i 5 anni aumenti marcati sono stati osservati in Africa e Sud-est asiatico”.

Questo rapporto dell’Oms non è certo confortante, non solo per i dati che fornisce circa la diffusione del consumo dell’alcol e il numero delle morti da esso determinate. Ma anche perché si sostiene che in pochi paesi si adottano efficaci politiche preventive. Ripeto comunque, come ho già rilevato in un precedente post dedicato al consumo di alcol da parte dei giovani italiani, che sarebbe necessario approfondire i motivi della eccessiva diffusione del consumo di alcol. Infatti, io credo, che solo se si farà questo sarà possibile individuare ed attuare politiche di prevenzione ancora più efficaci e che probabilmente riguardano anche la stessa struttura sociale dei paesi dove il consumo dell’alcol è più elevato. Ciò vuol dire che, a mio avviso, le politiche di prevenzione non devono essere definite ed attuate solo dalle strutture sanitarie ma devono essere di competenza anche di altre autorità, quelle politiche in primo luogo. 



Paolo Borrello (http://paoloborrello.splinder.com)

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