martedì 29 marzo 2011

il governo del far male: pur dando le basi nemmeno ci convocano al vertice per la Libia, presenti Usa, Gb, Francia, Germania! Siamo proprio rispettati

Obama, Sarkozy, Cameron e Merkel si consultano stasera, lunedì 28, in video conferenza sulla Libia. Stati Uniti, Francia, Gran Bretagna e Germania. E l'Italia? Non c'è. Non l'hanno chiamata. Eppure - ha giurato il ministro Frattini - abbiamo un piano italo-tedesco sulla crisi libica e, semprev secondo il nostro governo, siamo tra i paesi che decidono il futuro di quest'area. Ma quando c'è da prendere decisioni vere, evidentemente la Farnesina guidata da Frattini e Palazzo Chigi con Berlusconi sono tagliati fuori.

«Sarebbe di grande utilità che il governo italiano spiegasse l'esclusione o la mancata presenza alla videoconferenza di questa sera», afferma l'eurodeputato del Pd e presidente della Delegazione Maghreb al Parlamento europeo, Antonio Panzeri. «Dopo aver annunciato in tutte le salse la predisposizione di un piano per la Libia in stretto rapporto con la Merkel – osserva Panzeri -, il fatto che Obama, Sarkozy Cameron e Merkel si consultino stasera senza l'Italia dimostra intanto che quel piano rischia di essere una pura velleità, in secondo luogo che le nostre continue incertezze producono di fatto una marginalizzazione e un mancato protagonismo di un paese importante come l'Italia. Un vuoto che pagheremo caro sia sotto il profilo geopolitico che sotto quello economico».

A tali parole, il ministro Frattini fa l'offeso. «Se pensano che il bene dell'Italia è speculare sulla politica estera continuino a farlo...», dichiara a Otto e Mezzo su La7.

Sul territorio libico, Abdulhafiz Ghoga, portavoce del consiglio nazionale di transizione, la rappresentanza politica degli insorti libici a Bengasi, lancia un appello a chi sta ancora con il colonnello e promette “perdono” in caso di resa: «Chiediamo alle persone che sono ancora con Gheddafi di abbandonarlo. se lo faranno, verranno perdonate tutte le loro cattive azioni».

Tornando alla diplomazia, mentre i primi aerei dell'Alleanza sotto il comando Nato sorvolano i cieli libici per fare rispettare il divieto di volo, la Russia accusa l'Alleanza di «ingerenza». Parigi e Londra invece non vogliono sentire parlare di imparzialità: in una dichiarazione congiunta chiedono che il colonnello Gheddafi lasci «immediatamente» e che la transizione in Libia venga affidata al Comitato Nazionale di Transizione (Cnt). «Noi consideriamo che l'intervento della coalizione in quella che è essenzialmente una guerra civile interna non è stato autorizzato dalla risoluzione del consiglio di sicurezza dell'Onu», ha dichiarato a Mosca il capo della diplomazia russa, Serghei Lavrov. «La Nato applicherà tutti gli aspetti della risoluzione delle Nazioni Unite. Niente di più, niente di meno», ha replicato da Bruxelles il segretario generale della Nato, Anders Fogh Rasmussen. «Il mandato dell'Onu per la protezione e l'aiuto alle popolazioni civili è chiaro e la Nato lo applicherà in modo imparziale», ha rincarato la sua portavoce Oana Lungescu.

unità.it

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