lunedì 8 agosto 2011

Morto Ludovico Corrao, politico siciliano e amico di Albero Burri

Sulla figura di Ludovico Corrao, come politico e uomo di cultura in queste ore si possono leggere molte note. A noi, qui, piace ricordarlo come chi politicamente scelse di ricostruire Gibellina nel nome dell'arte e dell'arte di Alberto Burri in particolare. Riportiamo l'articolo che li ha dedicato la pagina locale de LA NAZIONE.
Fonte: http://www.valtiberinaonline.it/notizie/leggi/149112/


Ragazzi in visita ai Cretti di Alberto Burri a Gibellina


SI ERANO incontrati agli inizi degli anni Ottanta, lui e Alberto Burri. L'allora sindaco di Gibellina Ludovico Corrao, assassinato ieri con 7 coltellate, e l'insigne artista di Città di Castello pensarono insieme una delle più grandi e maestose opere: il Cretto di Gibellina. Un lavoro che Burri realizzò su invito di Corrao per lasciare tracce di arte nel Belice, il territorio distrutto dal terremoto. Ludovico Corrao, 84 anni, ex parlamentare prima del Pci poi come indipendente di sinistra, è stato ucciso ieri mattina a coltellate nella sede della Fondazione Orestiadi, di cui era il presidente, a Gibellina, nell'entroterra della provincia di Trapani. A ucciderlo, probabilmente al culmine di un diverbio, è stato un uomo originario del Bangladesh che da quando aveva 12 anni viveva nella Fondazione istituita dallo stesso Corrao. L'ex parlamentare era stato anche avvocato, legale di parte civile di Franca Viola, la prima donna in Sicilia a ribellarsi al matrimonio ‘riparatore', e sindaco di Gibellina negli anni del post terremoto. E' in questi anni, che lo vedono attivo protagonista della ricostruzione del Belice, che Corrao incontra Burri. Particolarmente sensibile e attratto dall'arte del maestro tifernate, con una passione per i suoi Cretti, l'allora sindaco propone a Burri di lasciare sul luogo devastato dal terremoto «un segno, una testimonianza della tragedia a perenne ricordo delle vittime». Nasce in questo modo l'idea di realizzare un enorme Cretto, che si estende sui ruderi come una sorta di bianco sudario.
I lavori iniziano nel 1985. Gli autocarri cominciano a inerpicarsi per trasportare sul luogo i materiali necessari alla realizzazione dell'opera. Ettari ed ettari di terreno per questa opera d'arte architettonica, realizzata sovrapponendola all'antico borgo raso al suolo dal terremoto del Belice nel 1968.
Tra discussioni e polemiche, l'impresa viene interrotta nel 1989, quando ormai il grosso dell'opera è compiuto e resterà per sempre lì, ad eternare il gesto di un artista e di un politico, anime diverse, che insieme scrissero una pagina di storia contemporanea.
La presenza del Cretto di Gibellina aveva comunque mantenuto aperti i canali istituzionali tra quella terra e l'Altotevere. Alcuni anni fa l'allora sindaco Fernanda Cecchini e rappresentanti della Fondazione Burri avevano partecipato proprio a Gibellina all'inaugurazione di una mostra dedicata a Burri e Fontana.

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